Le tasse “facili” pagate online…

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Stamattina ho pagato le tasse online. Quelle da 730/Unico intendo. Le altre le pago ogni giorno per un motivo o l’altro. Le ho pagate volentieri e mentre lo facevo sono rimasto stupito di questa mia condizione. Poi ho fatto un piccolo ragionamento: pago le tasse, perché finalmente quest’anno ho lavorato decentemente, tanto da potermi permettere (forse) una vacanza normale, dove la sera a cena non devo controllare prima il prezzo delle pietanze, ma posso concentrarmi su quello che vado a mangiare.

Ho lavorato “regolarmente” cioè assunto con regolare contratto, non con “si poi te li do’ un po’ per volta in contanti sotto i 900 euro mi raccomando”. Tutto registrato, tutti i miei vari datori di lavoro hanno versato i contributi, pagato le tasse relative alla mia posizione fiscale. Come lo so? E’ tutto online. I vari CUD sono stati acquisiti dal sistema informatico e accedendo con i propri dati, c’è la lista dei versamenti e dei lavori che hai fatto. Sinceramente sono rimasto molto sorpreso che questa “macchina” funzionasse.

L’anno scorso l’avevo già fatto, ma avevo pochissimi CUD e nessuna spesa medica (W la salute!), quindi non ho dovuto fare quasi niente. Quest’anno c’erano pure le spese mediche (parecchie purtroppo… la tournée m’ammazza) che avevo sostenuto dal dentista o tramite CUP per visite specialistiche. Mancavano ovviamente gli scontrini di farmacia, che ho prontamente aggiunto, così come ho aggiunto le spese veterinarie del mio gatto (che costa più di tre gemelli).

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Ho dovuto aggiungere anche i giorni di detrazione come lavoro dipendente. Ci ho perso una mezz’oretta per controllare i periodi dei CUD nei quali ho lavorato. Fanno somma solo quelli che non si ripetono ovviamente. Così ho scoperto che ho lavorato 162 giorni, che per un attore non sono pochi.

Modificando la dichiarazione che il sistema ha già pre-compilato, sei oggetto di “controllo” da parte dell’agenzia delle entrate. Non aspetto altro. Ho messo tutte le ricevute e i CUD in una busta, pronto per essere rivoltato come un calzino. Tra quattro anni potrò buttare tutto nel cesso, perché decade il tempo entro il quale possono obiettare sulla mia dichiarazione.

Per avere l’accesso ed il PIN dispositivo presso l’agenzia delle entrate dovete andare qui:

https://telematici.agenziaentrate.gov.it/Abilitazione/richiestaPin.jsp

dove c’è spiegata tutta la procedura, che non è immediata e semplicissima, ma basta un po’ di volontà e ce la potete fare. Una volta acquisito il PIN, potete fare molte pratiche tutte da casa propria, risparmiando tempo e soldi con i CAF, per chi come me non ha terreni, immobili, figli a carico e troppi casi particolari fiscali, per i quali, invece, è meglio discuterne con uno del mestiere.

Ma se avete solo qualche CUD o siete liberi professionisti e fate un lavoro che non genera troppe beghe fiscali, potete farcela da soli. Io ho pure messo nell’Unico 2016 le minusvalenze di borsa che ho accumulato nel 2015. C’è tutto scritto nelle istruzioni. Alcuni passaggi sono un po’ in burocratese ma se avete un amico commercialista, con una domanda al volo vi risolve il dubbio.

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Insomma io ho pagato le tasse volentieri, senza intermediari, senza fare file in banca, senza smuovere il culo dalla poltrona. Le ho pagate senza pensare alla solita schifezza: “che palle, uno lavora e metà guadagno se ne va in tasse” “io pago ma se tutti pagassero davvero, se ne pagherebbero meno” “chissà quanti ricconi adesso se la ridono nei paradisi fiscali”.

No, non ho pensato a questo e spero di non pensarlo in futuro, anche perché se uno arriva a pagare le tasse, significa che ha lavorato e che se invece di lamentarsi, lo dicesse a chi gli sta intorno, invece di fomentare il “furbismo” e di dire sempre “io se posso evado”, magari questo paese cambierebbe modo di pensare e magari qualche furbino che se ne va a stare a Montecarlo o in Lussemburgo con le sue aziende perché è più conveniente, potrebbe pensare di rimanere anche a casa sua, e dare lavoro a chi vive sul territorio godendo dei servizi dello stato.

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