Viva l’Italia (il film)

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Ho visto oggi questo film di Massimiliano Bruno alla sua seconda opera.

Non ho visto la prima, quindi non posso dire se è migliorato o peggiorato. Di sicuro ha diretto (e in parte interpretato) un film da vedere considerando il triste panorama cinematografico italiano.

La cosa che mi è saltata subito all’occhio sono state le molte affinità con Boris dove anche Bruno era protagonista (bucio de culo!) e ci sono anche alcuni attori della serie. Tutto il filone sullo spettacolo, le difficoltà dei giovani attori per emergere, le raccomandazioni della figlia del politico di turno, sono state un po’ un dejavù che seppur girato in maniera verosimile mi ha dato un po’ fastidio visto che anche io lo vivo in prima persona. Qui però Bruno amplia l’italianità dei favoritismi, della marchetta, della corruzione, anche alla politica agli ospedali, a tutto ciò che riguarda la pubblica amministrazione e non solo. Fa un bel ritratto di quello che siamo diventati, non inventando nulla ma lo fa anche con momenti di commozione. Michele Placido interpreta un “berlusconi” (chiari sono i riferimenti pure di Bersani e Letta) che all’improvviso si sente male e deve dire la verità su tutto quello che ha taciuto in tanti anni. Interpretazione grande. Mi sono commosso nella scena in cui riguarda i suoi figli e la moglie in un super8 di trent’anni prima. Curiosi alcuni dettagli del monologo teatrale interpretato dallo stesso Bruno “La verità ti fa male” dove legge e commenta gli articolid ella costituzione e che va in scena solo il lunedì, ogni lunedì alle 20:30, un orario e un giorno insolito per uno spettacolo teatrale (il lunedì i teatri riposano), o verso il finale dove i due politici inciucioni come una moderna bicamerale si fottono l’Italia rappresentata da tre donzelle bianco rosso e verde.

Gli attori: come già detto ottimo Placido ma non mi aspettavo certo diversamente, scarso Bova (come sopra) ridotto a recitare per battibecchi, gigioneggiare, fare il piacione che è quello che sa fare ormai da quasi venti anni. Bova però ha un salvataggio in corner: il primo piano. Appena la sua recitazione rischia di andare nel ridicolo… zak! Ecco che arriva il primo piano a salvarlo e tutto si dimentica (se sei una donna… se sei un uomo un po’ meno). Alessandro Gasmann… simpatico, buffo, a tratti sempre troppo caricato, eccessivo, ma in via di miglioramento. Ambra Angiolini. Brava e con un fisico che non ricordavo così statuario e piacevole… Un po’ falsa durante la prima parte del film dove deve far finta di avere la “lisca” ma le viene molto verosimile. Edoardo Leo, N.C. qualche battuta simpatica.. nulla più. Rocco Papaleo, sempre azzeccato, cinico al punto giusto, bella reazione sul finale. Avrei tolto un po’ di scene corali da “famiglia del mulino bianco” che si ripetono ad intervalli regolari, ma le molte scene “nere” o di cose che non vanno per il verso giusto, fanno pari. Il monologo finale di Placido scritto veramente bene anche se ci dice cose che purtroppo già sappiamo e MAGARI succedessero davvero. Ma questo è solo un film purtroppo e una confessione finale col mettersi a disposizione dei magistrati rimarrà solo un desiderio degli autori, che per mezzo di un personaggio di fantasia danno voce a quello che tanti italiani vorrebbero.

A questo film do un voto medio alto, direi un 7 e mezzo, Massimiliano Bruno si dimostra un autore e un regista valido, che sa mixare bene comicità, intreccio narrativo e un po di ideali positivi che di questi tempi sono sempre ben accetti.

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